MACCHINE SCIENTIFICHE
 
Macchina di Atwood costruita dagli studenti
Macchina di Atwood prima del ristauro
Macchina di Atwood dopo il ristauro
 
LE MACCHINE DI "ATWOOD"
L'idea di studiare teoricamente la macchina di Atwood è nata per soddisfare le richieste di alcuni studenti che avevano già seguito con interesse il corso sugli Orologi solari del 2001. Essendo presente nella scuola una vecchia Macchina in pessime condizioni, è nato un progetto di Luigi Masi per restaurare la macchina, costruirne una nuova, e contemporaneamente presentare agli studenti, in un corso pomeridiano, una spiegazione valida e completa del funzionamento di entrambe. Il progetto è stato condiviso da Maurizio Berretta ed è stato portato alla conoscenza del prof. Vergara Caffarelli, dell'Istituto di Fisica dell'Università di Pisa al quale è stato brevemente descritto. La macchina da restaurare era sostanzialmente di tipo semplificato, prevedendo solo il moto accelerato di due masse. La macchina in costruzione prevede invece due fasi successive di moto, una prima di moto uniformemente accelerato, una seconda di moto uniforme, secondo lo schema della macchina Storica. Agli studenti è stata fornita, nel corso, la teoria relativa ad entrambe le macchine e gli elementi della teoria degli errori necessari per interpretare i risultati sperimentali. Terminato il restauro, effettuato da Claudio Tani, e la messa a punto della vecchia macchina di Atwood, sono state effettuate su questa varie serie di misure, sostanzialmente di tempo, sia con orologi manuali, sia con l'ausilio di fotocellule collegate tramite interfaccia ad un computer. Queste ultime misure sono state effettuate dai docenti, Carlo Malvogli e Luigi Masi. Le misure manuali, oltre che dagli studenti partecipanti al corso, sono state effettuate anche da due intere classi, 2B e 2D. L'elaborazione dei dati, abbastanza complessa, è stata effettuata da Luigi Masi. Le misure della prima serie sono state effettuate inizialmente ipotizzando un moto "ideale". La seconda serie è stata effettuata tenendo conto dell'attrito sull'asse della carrucola. Con le misure della seconda serie, utilizzando la conoscenza teorica dell'inerzia della carrucola sono stati elaborati nuovi risultati più corretti. Alcuni studenti hanno voluto costruire personalmente alcune macchine di Atwood semplificate, e una macchina più complessa a due moti.
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